Colle Oppio è uno degli spazi verdi più noti a Roma, per l’immediata prossimità al Colosseo. Polmone verde del Rione Esquilino, il Parco del Colle Oppio è appunto noto principalmente per offrire una gradevole passeggiata verso il Colosseo, per visitare la Domus Aurea, residenza dell’imperatore Nerone, e per godere, quando si è in stagione, delle splendide fioriture di uno dei due Roseti Comunali della capitale. Il prinicpale Roseto Comunale di Roma è in prossimità di Circo Massimo, ai piedi del Monte Aventino; ve ne abbiamo parlato in questo articolo.
L’intera area di Colle Oppio in realtà , incluso quanto costruito sopra la stessa Domus Aurea, corrisponde all’area originariamente occupata dalle Terme di Traiano, che insieme alle Terme di Caracalla e alle Terme di Diocleziano era uno dei principali impianti termali della Roma antinca. Per la precisione, le Terme di Traiano furono non solo le prime “Grandi Terme Imperiali“, ma soprattutto il più grande edificio termale fino a quel momento edificato nella città di Roma.
Le Terme di Traiano furono progettate dall’architetto Apollodoro di Damasco, l’architetto preferito dell’imperatore Traiano; la loro costruzione Iniziò nel 104 d.C., e le terme vennero inaugurate nel 109 d.C.; come testimoniano i “Fasti Ostiensi“, le Terme di Traiano rimasero in uso fino a tutto il IV secolo.
Il grandioso complesso delle Terme di Traiano misurava 330×315 metri, e si estendeva su una superficie di circa 60.000 metri quadrati. Apollodoro sfruttò al massimo l’area della Domus Neroniana danneggiata dall’incendio, demolendo i piani superiori e lasciando quelli inferiori per le costruzioni di appoggio alle terme. Inoltre fece in modo di catturare al massimo la luce solare permettendo così al “Calidarium” di assorbire i raggi solari fino al tramonto.
Per meglio stupire l’imperatore, Apollodoro divise l’impianto termale in due complessi: uno costituito dagli edifici nel recinto, di forma rettangolare con ambienti destinati ad attività culturali e sociali; l’altro invece costituito dal corpo centrale termale vero e proprio. Si entrava nella costruzione attraverso un grande propileo, che dava accesso alla natatio (piscina di acqua fredda); da qui, dopo aver attraversato una sala rotonda caratterizzata da quattro nicchie e una delle due palestre, si arrivava al calidarium, dove aveva inizio il vero e proprio bagno, fino ad arrivare al tepidarium.
Per offrirvi una visione più di dettaglio della magnifica struttura delle Terme di Traiano, vi invitiamo alla visione e all’interazione con un video interattivo 3D che ricostruisce l’ambiente originale delle Terme di Traiano. Il video 3D permette l’esplorazione dell’ambiente; avviate il video, cliccate e trascinate il mouse dove volete – a destra, sinistra, in basso per esplorare le pavimentazioni, in alto per i dettagli dei soffitti.
La ricostruzione tridimensionale delle Terme di Traiano di questo video è solo una parte del progetto multimediale realizzato dall’azienda Katatexilux per la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Il team Katatexilux ha una consolidata esperienza in progetti che valorizzano il patrimonio storico e archeologico attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali e multimediali, offrendo nuove chiavi di lettura delle aree archeologiche.
L’interpretazione delle Terme di Traiano a partire dalle fonti di documentazione, nel progetto realizzato da Katatexilux, ha evidenziato gli imponenti aspetti spaziali e volumetrici della struttura termale, ed ha messo in luce, oltre alla raffinatezza dei materiali di rivestimento degli ambienti, gli aspetti legati al ruolo dell’acqua e della luce all’interno del complesso termale.
Un lavoro eccezionale, così come gli altri progetti realizzati da Katatexilux, che vi invitiamo ad esplorare visitando il loro sito web. Approfittiamo per segnalare che Katatexilux, oltre ad aver prodotto l’esperienza interattiva e il video che abbiamo condiviso, è anche il titolare dei diritti di tutte le immagini di questo articolo che illustrano la ricostruzione degli spazi delle Terme di Traiano. Le immagini qui di seguito sono solo una selezione di quelle che troverete visitando sul sito Katatexilux la pagina del Progetto Terme di Traiano, e sono tratte dalla più estesa esperienza interattiva realizzata da Katatexilux.
Oggi del grande corpo centrale delle Terme di Traiano restano soltanto l’esedra della palestra, l’abside e la grande cisterna che, costituita da nove grandi ambienti comunicati, era stata realizzata a più piani, con la facciata a nicchie rettilinee e curve. La cisterna successivamente fu occupata da una ricca domus del IV secolo; a dimostrazione di ciò restano ricchi pavimenti marmorei e le decorazioni in opus sectile sulle pareti dell’aula absidata. Nell’area del Colle Oppio si trova ben conservato un ninfeo a pianta basilicale con tre navate ed un abside; si tratta probabilmente di una costruzione neroniana, e questo prova che il rifacimento di età traianea (deducibile dai bolli laterizi), venne fatto proprio per la costruzione delle grandi terme.
Come vivevano le terme gli antichi romani? Le terme dell’antica Roma erano innanzi tutto dei luoghi d’incontro, dove ci si poteva rilassare e socializzare. Le terme romane potevano essere frequentati sia da uomini che da donne, ma in spazi ed orari separati. Le prime terme romane furono costruite in prossimità di sorgenti naturali con proprietà curative, anche perchè era più facile accedere alle acque per rifornirle. In età imperiale si iniziò la costruzione di grandiosi edifici termali all’interno della città , e si svilupparono metodi di riscaldamento sempre più sofisticati, come ad esempio gli ipocausti, ovvero gli spazi vuoti situati sotto la pavimentazione e nelle pareti, dove l’aria calda circolava attraverso dei tubi in laterizio. L’aria calda era prodotta da un grande forno chiamato praefurnium.
La frequentazione delle terme nell’antica Roma era frequente nella fascia pomeridiana, dopo un lunga giornata di lavoro. Una volta entrati nella struttura si accedeva allo spogliatoio per svestirsi, si faceva ginnastica nella palestra (apodypterium) o nel ginnasio coperto, poi si tornava di nuovo nello spogliatoio dove ci si faceva detergere il corpo con lo strigile (un raschiatoio di metallo o di avorio), e finalmente si poteva scegliere di fare una nuotata in piscina con acqua fredda (frigidarium) oppure fare una sosta nel tepidarium per abituare la temperatura corporea dal passaggio troppo brusco dall’acqua fredda al calidarium. Il calidarium, oltre alla vasca con acqua calda, ospitava un bacile per le abluzioni; qui inoltre si doveva camminare con dei sandali in legno per non bruciarsi i piedi, vista l’alta temperatura che passava sotto il pavimento.
I romani utilizzavano le terme, oltre che per rilassarsi e rigenerarsi, anche per effettuare completi trattamenti di pulizia, purificando il corpo dagli umori malsani lavandosi con pietra pomice, sabbia, cenere di faggio oppure una pasta composta da polvere d’equiseto, argilla e olio d’oliva. La giornata alle terme in genere si concludeva, dopo una seconda sosta al tepidarium, con una passeggiata nei giardini che accoglievano alberi e fontane.
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