Come abbiamo già accennato in nostri articoli precedenti, Villa Torlonia fu la casa di Benito Mussolini dal 22 luglio 1925 al 25 luglio 1943, affittata mediante un invito di Giovanni Torlonia junior alla cifra simbolica di una lira. Mussolini con la sua famiglia si trasferì al Casino Nobile occupando tutti i piani dell’edificio mantenendo per gran parte l’arredamento originale, mentre il principe si trasferì alla Casina delle Civette.
Gli unici interventi nel palazzo voluti da Mussolini furono la realizzazione di due bagni, uno per lui ed uno per la moglie, e la costruzione di due bunker. I due bagni erano siti entro la struttura in muratura sulla veranda (successivamente demoliti per ripristinare la struttura originaria), che metteva in comunicazione le due stanze da letto di Mussolini e di Rachele.
Quando scoppiò la guerra, la residenza del Duce fu a rischio e così si decise di utilizzare le cantine come rifugio. Furono munite di porte d’acciaio, di filtro antigas e di tutti i comfort. Ben presto però, Mussolini si rese conto che la cantina e il palazzo erano troppo distanti, così decise di far costruire uno dei bunker in uno dei locali del seminterrato. Il Bunker presenta uno spessore dei muri di 120 centimetri, realizzati in cemento armato. L’aumento delle incursioni aeree fece decidere a Mussolini di costruire un altro bunker a 6,50 metri sotto terra e per accedervi bisognava scendere una scalinata sul lato orientale del seminterrato. Il bunker era composto da bracci disposti a croce con due uscite di sicurezza, fu costruito in cemento armato con muratura spessa circa quattro metri ed era di forma cilindrica, per contrastare meglio le sollecitazioni estreme causate dalle bombe.
Ironia della sorte, il secondo bunker non fu mai terminato perché Mussolini fu costretto a fuggire dalla villa per via dell’ascesa al potere del governo Badoglio, ma fu comunque utilizzato dagli altri abitanti della villa e del quartiere circostante durante l’occupazione tedesca. Oggi dopo il restauro il bunker stèato dipinto, illuminato e reso percorribile tramite una pedana lignea.
Ma le sorprese nei sotterranei di Villa Torlonia non finiscono qua: sotto il Casino Nobile è presente una sala ipogea in stile simil-“tomba etrusca” decorata da Giovan Battista Caretti. Una finta Tomba Etrusca che però riprendeva sia la tipologia costruttiva sia le decorazioni, chiaramente ispirate al vasellame etrusco-corinzio. Questo ipogeo posto ad una profondità di 2,50 metri e di circa 20 metri quadrati di grandezza, è di forma circolare, con un oculo in alto chiuso da una grata che funge da presa d’aria. Per accedere alla sala ipogea si dovevano percorrere alcune gallerie sotterranee, attualmente agibili solo parzialmente, alte 1,80 metri che provenivano una da nord ed una da sud. Quella a nord è chiusa a causa di una frana, quella a sud è chiusa dal bunker antiaereo voluto da Benito Mussolini.
La sala ipogea ha pareti che presentano tutte lo stesso colore di fondo, mentre la decorazione alterna affreschi a fasce a punta di lancia, forma vegetale e animale mentre nell’ultima fascia sono rappresentati, dentro un girale di acanto, due sposi che indossano una tunica, una corona e recano in mano uno specchio.
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