Chi è stato già a Roma avrà sicuramente visitato o almeno visto dall’esterno una delle basiliche patriarcali di Roma, simbolo del cristianesimo e della Santa Romana Chiesa. Pochi invece sanno che, oltre alle bellezze storiche e architettoniche “a vista“, la città di Roma ha tantissimi monumenti anche sotto i nostri piedi, una vera e propria Roma Sotterranea.

Oggi vi parlerò di uno dei monumenti più affascinanti della Roma Sotterranea: la Basilica di San Clemente. La basilica che vediamo oggi è stata edificata nel XII secolo; anche se mascherata da una facciata settecentesca realizzata da Carlo Fontana, il complesso ha una storia molto lunga, che parte dal I secolo DC.

La Basilica di San Clemente è una vera e propria chiesa stratificata a più livelli, per un totale di tre livelli: il primo e il più alto corrisponde alla basilica attuale, medioevale; il secondo alla basilica antica del IV secolo DC, costruita in un edificio già dimora di un patrizio romano; l’ultimo livello, il più basso, databile I secolo DC, è un insieme di costruzioni romane di epoca post-neroniana, tra cui un Magazzino (Horreum), un edificio residenziale (insula) e un annesso luogo di culto (mitreo). Inoltre, al di sotto del terzo livello sono state rinvenute tracce di edifici precedenti, anteriori al I secolo DC.

Uno dei capolavori di questa chiesa nel centro di Roma è un “fumetto“, meglio noto come l’iscrizione di San Clemente e Sisinnio, che è realizzata con frasi espresse in una lingua intermedia fra il latino e il volgare. Un opera databile XI-XII secolo, precisamente tra il 1084 e l’inizio del 1100, e che costituisce il primo esempio in cui il “volgare” italiano appare scritto ed usato con intento artistico.

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