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Il blog di Fabio Salemme su RomaGuideTour.it

Le Reliquie della Passione della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme

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Abbiamo parlato di recente della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme ma oggi vi parleremo delle Sacre Reliquie che la basilica romana custodisce, meglio note come Reliquie della Passione.

La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme custodisce infatti numerose reliquie, tra cui alcune tradizionalmente collegate alla Passione di Gesù. Si tratta di tre frammenti della Vera Croce, parte della corona di spine, un sacro chiodo e il Titulus Crucis. All’infuori di quest’ultimo, che fu rinvenuto solo nel 1492, le altre reliquie sono state conservate ininterrottamente dal IV secolo; si tratta delle reliquie più antiche di cui si ha traccia.

Svariati frammenti della Santa Croce sono conservati nelle principali chiese e cattedrali europee, poiché nel medioevo i papi ne facevano dono a principi e imperatori per creare alleanze e rafforzare la stabilità politica del papato. Dei quattro sacri chiodi della crocefissione, gli altri tre si troverebbero, secondo la tradizione, uno nella corona ferrea a Monza, un altro sospeso sopra l’altare maggiore del Duomo di Milano e un altro ancora nel Duomo di Colle di Val d’Elsa.

Alle Reliquie della Passione di Cristo nel corso dei secoli sono state aggiunte altre reliquie di minore importanza, alcune di provenienza incerta, quali i frammenti della Grotta di Betlemme e del Santo Sepolcro, quelli della Colonna della Flagellazione, il Patibulum del Buon Ladrone, e la falange del dito di San Tommaso. Sono tutte reliquie legate agli eventi della Passione e Risurrezione di Gesù, e sono state collezionate principalmente a scopo catechetico e omiletico. Per lo stesso motivo, cioè per completare la catechesi sulla Passione, è stata allestita in tempi recenti una cappella laterale, attigua a quella delle reliquie, dove è possibile visitare una riproduzione moderna a grandezza naturale della Sindone di Torino.

Per i pellegrini, il valore delle Reliquie della Passione non sta tanto nel trovare conferma della veridicità degli eventi storici della Passione, quanto piuttosto nel servire come preziosi strumenti di catechesi. La loro venerazione, infatti, ha un enorme valore spirituale, che illumina la meditazione sulle sofferenze di Cristo e aiuta a comprendere il valore salvifico della Croce.

Il Titulus Crucis è una reliquia costituita da una tavola di legno di noce che, secondo la tradizione, sarebbe il cartiglio originario infisso sopra la Croce di Gesù. Il legno, ritrovato nel 1492 in una nicchia durante lavori di conservazione nella chiesa, reca una parte di un’iscrizione (presumibilmente, ma senza certezza, frutto di uno smembramento) in caratteri compatibili con quelli del I secolo, da destra a sinistra, in tre lingue diverse: ebraico, greco e latino.

La veridicità del Titulus Crucis è abbastanza discussa per la questione se è verosimile ritenere che il cartiglio della Croce sia stato conservato, e se la reliquia romana possa corrispondere realmente all’originale o almeno essere una copia fedele di quest’ultimo. Alcuni studiosi hanno supposto che il cartiglio sia proprio quello originale, in particolare è stato sostenuto che sarebbe stato staccato dalla Santa Croce e deposto inizialmente nel sepolcro assieme al corpo di Gesù. La sepoltura, caratterizzata secondo i vangeli dall’utilizzo di una tomba di ampie dimensioni, dal trattamento della salma con unguenti preziosi e dall’avvolgimento in un sudario, avrebbe avuto tutte le caratteristiche di una sepoltura regale. L’aggiunta del cartiglio, il cui testo appariva ai seguaci di Gesù inconsapevolmente profetico della regalità di Gesù, si accorderebbe con le intenzioni di Giuseppe d’Arimatea e di Nicodemo.

Tour e visite guidate Roma - Basilica Santa Croce in Gerusalemme e Sala delle Reliquie
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Per rispondere alla seconda questione sulla veridicità del Titulus Crucis, a partire dal 1995 alcuni studiosi hanno avuto accesso alla reliquia ed hanno collaborato ad indagini scientifiche per la datazione del manufatto. Il Titulus Crucis di Santa Croce in Gerusalemme reca effettivamente una parte dell’iscrizione in tre lingue (ebraico, greco e latino). Anche i testi in latino e greco sono scritti, da destra a sinistra, come per l’ebraico. Nel testo latino è riportata la versione “Nazarinus” anziché “Nazarenus“. Il testo, poi, non sembra corrispondere esattamente a nessuno di quelli dei quattro vangeli. Queste anomalie sono considerate da alcuni indizi di autenticità, in base al ragionamento che difficilmente un falsario le avrebbe introdotte.

Le fotografie dell’iscrizione, inoltre, vennero fatte esaminare da diversi paleografi contattati indipendentemente dai tre ricercatori, i quali condussero un’indagine paleografica comparativa. In particolare, le lettere risultarono perfettamente compatibili con quelle del I secolo, confermando, quindi, la possibilità che la reliquia fosse l’originale o almeno una copia fedele dell’originale risalente allo stesso periodo.

Resta, infine, il problema se tale copia del Titulus Crucis o presunto originale possa essere quello utilizzato sul Monte Calvario. Per chiarire la questione la Santa Sede autorizzò il prelievo di campioni del legno, che vennero datati attraverso l’utilizzo del metodo del carbonio-14. I risultati, pubblicati nel 2002, determinarono che il legno risalirebbe all’intervallo tra gli anni 980 e 1150.

La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme non ha la Porta Santa, per cui non è ordinariamente legata alle indulgenze giubilari; inoltre non vi sono penitenzieri pontifici che si occupano delle confessioni legate alle indulgenze, come invece avviene per le vicine basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore. Tuttavia, a motivo delle importanti reliquie che conserva, con la visita alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme è sempre possibile avere l’indulgenza plenaria o parziale (cioè ogni anno, anche non giubilare, ovviamente sempre alle condizioni previste), ma solamente in alcuni giorni e circostanze particolari:

  • il 14 settembre (Festa dell’Esaltazione della Santa Croce)
  • il 19 gennaio (Giorno del ritrovamento del Titulus Crucis)
  • la quarta domenica di Quaresima e il Venerdì Santo (giorni delle stazioni quaresimali)
  • ogni primo venerdì del mese
  • ogni volta che un gruppo di pellegrini visita e sosta in preghiera davanti alle reliquie
  • una volta all’anno in un giorno a scelta a discrezione di ciascun fedele

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