Per visitare una città vasta e ricca di luoghi e cose da scoprire come Roma non basterebbe un mese o forse più, e senza mai uscire dal centro storico. Invece anche rioni moderni come ad esempio Testaccio, un quartiere realizzato poco meno di 200 anni fa, ha tanto da offrire a chi vuole esplorare la veracità della cultura popolare romanesca, e la vera anima “de Roma“.
Non a caso spesso Testaccio viene associato allo spirito puro della romanità, quella che si può respirare paleggiando per le vie del quartiere, ascoltando le chiacchiere per strada o nei bar dei suoi abitanti. Il Rione Testaccio ha conservato autentiche radici popolari, ed è ancora oggi abitato per lo più da romani DOC. Questo spirito popolare, unito ad alcuni antichi negozi cono ancora le insegne in marmo, simboli di una Roma oramai scomparsa, rende Testaccio un’esperienza tipica locale romana da non perdere. Regalatevi una giornata a Testaccio per assaporare la sua essenza, immergendovi in un quadro di vita popolare romanesca.
Iniziamo ad esplorare Testaccio partendo dalla Piramide Cestia, tomba romana a forma di piramide in stile egizio costruita tra il 18 e il 12 a.C. e successivamente inglobata alla vicina Porta San Paolo, una delle porte meridionali delle Mura Aureliane di Roma, e tra le porte meglio conservate della cerchia muraria di Roma. Porta San Paolo funzionava fin dall’epoca romana antico Porto dell’Emporio, punto di approdo di merci e materie prime (marmi, grano, vino) che arrivavano via mare dal porto di Ostia, e venivano portate nella capitale risalendo il Tevere su chiatte rimorchiate da bufali, e dal 1842 con rimorchi a vapore. Porta San Paolo guarda ad oriente verso Via Ostiense, duplice asse stradale originario tra Roma e il Porto di Ostia.
Alla destra di Porta San Paolo scopriamo due cimiteri storici; il primo è il Cimitero Acattolico, anche conosciuto come Cimitero dei Protestanti, degli artisti e dei poeti. La sua costituzione, in epoca papale, deriva dalle norme dello Stato della Chiesa che vietavano di seppellire in terra consacrata non cattolici, protestanti, ebrei ortodossi, nonché suicidi e attori. Di Fronte al Cimitero Acattolico si trova il Cimitero Militare di Roma, meglio conosciuto in inglese come Rome War Cemetery, conosciuto anche come Commonwealth Cemetery, in quanto il memoriale di guerra custodisce le spoglie di militari del Commonwealth caduti a Roma durante la seconda guerra mondiale.
Lasciando questo luogo tranquillo e quasi irreale rispetto al caos che si sviluppa intorno all’antica Porta Ostiense veniamo subito accolti dalla vita rionale di Testaccio. Il Rione Testaccio, fino al 1870 anno della sua bonifica, era una zona povera e degradata a causa di attività industriali e servizi pesanti come ferrovie, mercati generali e mura, nonché flagellata dalle alluvioni del Tevere, e infestata dalla malaria. Provenendo da Via Zabaglia e passata Via Galvani ci ritroviamo al Monte dei Cocci, una collina che si è formata dall’accumulo delle testae, le anfore romane in terracotta, che sono anche il simbolo del rione stesso. La zona di Testaccio nell’antica Roma era appunto una zona periferica della città, adiacente al Porto Fluviale, ed era utilizzata anche come discarica per le anfore che, dopo essere state scaricate venivano svuotate dei liquidi contenuti e, non potendo più essere riutilizzate, venivano abbandonate proprio lì, dove oggi c’è Monte dei Cocci, la montagna di cocci.
Proseguendo ancora verso il Tevere scopriremo l’Ex-Mattatoio, un complesso di padiglioni alle pendici del Monte dei Cocci originariamente adibito alla macellazione ed alla distribuzione delle carni, ma oggi riconvertito in uno spazio culturale gestito dall’Azienda Speciale Palaexpo, che gestisce gli spazi istituzionali della cultura a Roma.
Di fronte al Mattatoio troviamo il Mercato di Testaccio, una struttura dal minimale e contemporanea, in cui il colore bianco e la pulizia delle linee architetturali creano un piacevole contrasto con i colori e la vitalità dei banchi e delle persone che vivono quotidianamente lo spazio. Al Mercato di Testaccio tra i banchi dei veterani si alternano nuove proposte innovative, che mostrano una Roma autentica e moderna ma sempre capace di incantare e di sperimentare restando fedele alle tradizioni ma al passo con i tempi.
Il Mercato di Testaccio è anche il luogo ideale per gustare prodotti freschi, autentici e genuini di street food romano, con una vasta offerta di piatti golosi e da materie prime eccellenti come ad esempio il banco di Sergio Esposito, la cui visione è che tutti i piatti tipici della cucina romana debbano poter essere gustati non solo seduti al tavolo, ma anche addentando un gustoso panino farcito con il lesso di scottona o le famose polpette di bollito. La preparazione dei panini di Sergio è un vero e proprio rituale; le pagnotte morbide vengono leggermente intinte di brodo e poi farcite con la carne tagliata sul momento o con le verdure rigorosamente preparate a mano in giornata. E ancora salsicce e cicorietta, trippa alla romana con la mentuccia, stracotto di vitello o di pollo, carciofo alla romana con scaglie di pecorino, sono solo alcune delle proposte che rendono il banco di Sergio uno dei nostri riferimenti per lo street food romano.
Al Mercato di Testaccio balza subito aglio occhi la varietà dei suoi stand, dove si passa dal cibo e prodotti tipici romani all’abbigliamento e calzature, fino ad ogni genere di articolo per la casa. Ad esempio nello stand di Tuca l’ispirazione arriva da lontano con un caleidoscopio di tessuti, accessori e oggetti artigianali pronti a vestire persone e case di energia. Da Tuca dominano le fibre naturali e i colori accesi, borse di stoffa, collane di semi, pochette di fibre intrecciate a mano, piccoli strumenti musicali e soprammobili prodotti a mano con grande abilità.
A Testaccio, oltre alle botteghe del Mercato, troveremo tantissimi luoghi e botteghe artigiane anche rappresentano l’essenza Testaccina più moderna. Come ad esempio Concept Image, negozio concettuale che invita ad immergersi in una ricerca dell’arte visiva fatta di luci, colori e musica che stimolano tutti i sensi. Gli abiti di Concept Image sono una fusione tra cultura orientale e stile occidentale, e riescono a dare vita a forme uniche ed irripetibili. La missione di Concept Image non è solo la cura esteriore, ma dare forma a pezzi unici sartoriali con tecniche olistiche ed orientali, in modo da curare corpo e mente. Il centro è uno spazio pensato e progettato per offrire relax totale: si può leggere un libro, degustare una tisana, farsi trasportare da profumi d’oriente e immagini di noti artisti. Se siete più orientati verso negozi equo-solidali allora fate un salto da Il Pane e le Rose, dove troverete una vasta gamma di prodotti tutti rigorosamente bio ed equo-solidali.
Alla fine della giornata sentite il bisogno di una pausa aperitivo? Dirigetevi a L’Oasi della Birra, un’enoteca rustica aperta dal 1917 dove si possono gustare piatti casarecci, salumi, formaggi e oltre 500 tipi di birra. Se cercate un posto meno tradizionale e più moderno ed alternativo vi segnaliamo Tram Depot, un chiosco gourmet dove bere, mangiare e chiacchierare immersi in un’atmosfera retrò fatta di linee pulite e funzionali dei tram storici di Roma. Questo locale di Testaccio è il luogo ideale per una pausa veloce con relax in giardino, per una colazione o per un aperitivo, gustando centrifughe e smoothies di frutta, tramezzini e sfilacci, cocktail miscelati con sapienza, e l’immancabile grattacchecca romana se capitate nella stagione estiva. Questi negozi e locali rappresentano una delle principali caratteristiche di Testaccio, quella in cui lo stile industriale moderno si mescola con la storia e la cultura romanesca, e con le origini antiche e operaie del quartiere.
Il Rione Testaccio offre frequenti mostre di arte contemporanea ma soprattutto diversate installazioni di artisti di street art, come ad esempio il Jumping Wolf, il murales più famoso di Testaccio, che rappresenta un lupo che salta, realizzato dall’artista di street art Roa. Una delle tante opere della street art che sta prendendo piede a Roma, dove street artists si sono ritagliati i loro spazi nelle zone periferiche e semi-perificheriche, accogliendo a volte l’invito di enti a creare più arte per sottrarre muri al degrado e all’oblio urbano.
Dopo aver esplorato le mille sfaccettature di Testaccio potrete anche vivere un’esperienza artistica in prima persona in una delle tante botteghe industriali e artigianali che caratterizzavano il quartiere. Ad esempio, potrete cimentarvi nell’azionare un torchio calcografico a stella per produrre una stampa in acquaforte, un processo di stampa che vi porterà indietro nel tempo fino alla nascita delle prime tipografie romane.
Queste sono solo alcune delle esperienze tipiche locali che potrete vivere a Testaccio con un’esperienza guidata di 3 o più ore, immersi tra la storia antica di Roma, l’arte contemporanea, e la veracità della popolazione testaccina. Trovate maggiori informazioni sull’esperienza tipica a Testaccio alla pagina del sito Esperienze Tipiche di Arte, Cibo e Artigianato a Roma Testaccio, e potete sempre contattarmi direttamente per info e prenotazioni.