Nel nostro articolo precedente abbiamo parlato degli affreschi della Cappella Sistina e dei vari Maestri che si sono alternati sui ponteggi in Vaticano, dal Perugino al Botticelli fino al grande Michelangelo Buonarroti. Tra le varie curiosità legate alla Cappella Sistina ci sono la forma e le misure dell’edificio, che richiamano le dimensioni del distrutto Tempio di Salomone a Gerusalemme; la stessa transenna divisoria (opera realizzata da scultori molto quotati nel 1400 come Mino da Fiesole e Andrea Bregno) evoca la suddivisione all’interno dell’antico tempio giudaico, ma allo stesso tempo ha comunque uno scopo pratico, quello di dividere il clero dai fedeli.
Un altro grandioso progetto collegato alla Cappella Sistina è sicuramente quello degli arazzi della Cappella Sistina voluti da papa Leone X, che probabilmente era spinto dalla voglia di superare in grandezza il suo predecessore Giulio II, che aveva commissionato la volta della Cappella Sistina a Michelangelo. Il pontefice Leone X infatti commissionerà a Raffaello il progetto di una serie di arazzi per coprire le pareti della Cappella Sistina, per ulteriormente decorare e abbellire le pareti della Cappella in occasione di cerimonie, o per le elezioni dei pontefici.
Sappiamo che Leone X pagherà una cifra astronomica, vicina ai 60.000 ducati d’oro (basti pensare che all’epoca un cavallo costava dai 3 o 4 ducati), di cui solo il progetto e i relativi disegni di Raffaello costeranno migliaia di ducati – una cifra simile ad un anno di lavoro di Michelangelo sulla volta della Cappella Sistina. Gli arazzi oggi li possiamo trovare ai Musei Vaticani, sia nelle gallerie che nella pinacoteca. Le storie raccontate da questi arazzi erano collegate soprattutto alla vita di Cristo, ma anche alle storie di San Pietro e San Paolo.
I Musei Vaticani raccolgono opere d’arte di ogni periodo e di ogni parte del mondo, e sono situati all’interno di Città del Vaticano, uno degli stati più piccoli al mondo, con una superficie totale di circa 44 ettari, di cui più della metà occupata dai Giardini Vaticani, un vero e proprio paradiso botanico con piante provenienti da ogni parte del mondo. I Giardini Vaticani sono stati inaugurati da papa Niccolò III, con l’obiettivo di ricreare una nuova Gerusalemme e cancellare così il periodo delle crociate e il loro tragico epilogo. All’interno dei Giardini Vaticani saranno successivamente introdotti anche animali esotici per ricreare (almeno simbolicamente) l’Eden, e lasciare che la natura si esprimesse liberamente.
I Giardini Vaticani sono caratterizzati da due principali stili classici, il Giardino all’italiana e il Giardino all’inglese. Il Giardino all’italiana è caratterizzato da geometrie ed eleganza tipici del periodo rinascimentale, mentre il Giardino all’inglese è caratterizzato dall’artificio naturale e dalle referenze allo stile romantico.
All’interno dei Giardini Vaticani lavorano 37 giardinieri, di cui solo 27 per la potatura, operazione che si estende per circa 10 km. All’interno dei Giardini Vaticani è possibile trovare diverse strutture, tra cui 100 fontane (alimentate dalle acque del lago di Bracciano), un pezzo del muro di Berlino, la riproduzione della grotta di Lourdes, e tante altre strutture che non potevano mancare ad una nazione vera e propria, anche se in miniatura: una banca, un eliporto e persino un esercito, quello delle famose Guardie Svizzere, l’esercito più antico ancora alle dipendenze di un sovrano. All’interno dei Giardini Vaticani è possibile trovare anche una stazione radiofonica, ed una stazione ferroviaria che collega Roma con la residenza pontificia di Castel Gandolfo.
Qui di seguito una piccola galleria fotografica dei Giardini Vaticani, con immagini principalmente originarie dal sito ufficiale del Vaticano vaticanstate.va, ed un’immagine trovata in rete sul sito Ansa, con il pontefice papa Francesco che pianta un albero nei Giardini Vaticani durante un evento organizzato per la stampa.
La residenza pontificia di Castel Gandolfo è ancora più grande per estensione a dello stato di Città del Vaticano, con circa 55 ettari complessivi che includono vari giardini, anche questi alternati tra giardini curati e spontanei. Nella residenza pontificia di Castel Gandolfo è possibile trovare l’Osservatorio Spaziale Vaticano, anche se il telescopio principale è stato spostato nel 1993 a Tucson in Arizona, a causa dell’inquinamento luminoso.
Una curiosità la residenza pontificia di Castel Gandolfo dedica diversi terreni e spazi collegati allo sviluppo di agricoltura e allevamento, ed include quindi numerose fattorie, riunite sotto il nome Fattoria Ville Pontificie. Tra le produzioni agricole più importanti della Fattoria Ville Pontificie di Castel Gandolfo, il frantoio e gli uliveti, che con oltre 2.000 alberi di ulivo riesce a produrre che producono circa 1.500 litri di olio l’anno, a cui si aggiunge l’allevamento di 600 tra galline e struzzi, di mucche che producono circa 600 litri di latte, e di api che producono circa 240 kg di miele l’anno.
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