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Storie di Roma

Il blog di Fabio Salemme su RomaGuideTour.it

Ludus Magnus, Scuola e Palestra di Gladiatori del Colosseo

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Oggi vi parleremo del Ludus Magnus, il luogo in cui i gladiatori del Colosseo apprendevano il mestiere e l’arte nella scuola per gladiatori, e trovavano uno spazio dove poter continuare ad allenarsi anche in seguito, a volte anche come riscaldamento prima del combattimento nell’attiguo Colosseo. La struttura del Ludus Magnus era di fatto una palestra per gladiatori, collocata nei pressi del Colosseo, precisamente tra l’Esquilino e il Celio.

La palestra di gladiatori del Ludus Magnus venne costruita in un’area dove una volta sorgeva una domus tardo-repubblicana e successivamente un’insula, distrutte nell’incendio neroniano del 64 d.C.; la palestra fu quindi fondata sfruttando i resti sopravvissuti all’incendio, che furono ricoperti mediante un’interro. La struttura pare sia collegata ad un importante imperatore da sempre appassionato ai giochi gladiatori, Commodo, che oltre ad esibirsi al Colosseo pare che abbia anche soggiornato al Ludus Magnus.

L’edificio del Ludus Magnus fu più volte restaurato nel corso dei secoli. L’ultimo intervento risale al regno di Odoacre, seguirà l’abbandono della struttura già a partire dal VI secolo, quando il sito del Ludus Magnus fu utilizzato come area per modeste sepolture. Della struttura originaria del Ludus Magnus sono state ad oggi riportate alla luce i resti di 14 celle che misuravano ciascuna all’incirca 20 metri quadrati, e dove dovevano abitare due gladiatori. Calcolando la superficie dell’area della struttura ancora da portare alla luce, se ne deduce che il Ludus Magnus aveva capacità per ospitare circa un migliaio di gladiatori, e che nei periodi dei grandi giochi circensi doveva essere completamente sold out.

L’edificio del Ludus Magnus si sviluppava su tre livelli, e aveva una pianta simile a quella di altre caserme dell’antica Roma di cui vi abbiamo parlato nel nostro ultimo articolo, con stanze di alloggio e servizi intorno ad uno spazio centrale circondato da un portico decorato con colonne in travertino. Gli ambienti interni si raccordavano mediante un corridoio che si sviluppava alle loro spalle mentre scale disposte agli angoli assicuravano accesso ai piani superiori. Infine, sui lati corti, vi era collocato un aula adibita a sacello per il culto della famiglia imperiale.

Il cortile centrale del Ludus Magnus era sviluppato su due ordini di colonne tuscaniche di travertino e accoglieva ad ogni angolo una piccola fontana triangolare. Il cortile era adibito come arena per gli allenamenti e riproduceva in scala ridotta quella del Colosseo (circa 1:2,5), presentava infatti un asse maggiore di 62 m (dove erano disposti gli ingressi principali dell’arena), mentre l’asse minore misurava 45m (dove erano ubicati i palchi per le autorità accessibili mediante scale esterne), elementi ancora oggi in parte visibili e di cui è possibile vedere parte della curvatura della struttura.

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Sicuramente il Ludus Magnus dove essere stata utilizzato anche per rappresentazioni aperte al pubblico. La cavea infatti era accessibile da scale esterne e poteva ospitare 3000 persone, con palchi per le autorità al centro dei lati lunghi. Un’altra ipotesi ridimensiona la struttura a soli 1200 spettatori che potevano essere invitati ad assistere all’addestramento dei gladiatori. Tra le varie curiosità collegate a questi alloggi c’è sicuramente quella che non è stata trovata alcuna traccia di letti e questo ha fatto pensare che i gladiatori dormissero in terra o su giacigli.

In prossimità del Ludus Magnus si potevano trovare anche altre strutture collegate direttamente o indirettamente alla palestra dei gladiatori, come lo spoliarium, dove venivano sistemati i cadaveri dopo i combattimenti e spogliati delle loro armature. C’era anche un saniarium, un pronto soccorso per il ricovero e la cura dei gladiatori feriti, con medici e infermieri sempre presenti a combattimenti ed allenamenti, come oggi per le squadre sportive.

Facevano parte della struttura del Ludus Magnus anche il summum choragium, il magazzino dove si conservavano gli scenari teatrali, le macchine, i costumi e ogni genere di attrezzi per la mastodontica scenografia del Colosseo, e l’armamentarium, il deposito delle armi dei gladiatori e le officine per riparare armi e armature, con il relativo personale.

Infine non poteva mancare la mensa per i gladiatori, e tra i piatti più ricorrenti e famosi c’era sicuramente la polenta di farro, sogliola arrosto oppure carne di maiale, cavolo stufato oppure fave, focaccia o pane nero e frutta fresca, insomma una dieta abbastanza bilanciata e proteica come quella praticata dagli sportivi.

Il Ludus Magnus è una delle quattro palestre per gladiatori volute da Domiziano, e l’unica ancora oggi parzialmente visibile. Tra le altre palestre per gladiatori volute dall’imperatore Domiziano possiamo ricordare sicuramente il Ludus Dacicus, inizialmente destinato ai prigionieri provenienti dalle spedizioni condotte in Dacia da Domiziano, il Ludus Gallicus, forse destinato ai gladiatori di origine gallica, e il Ludus Matutinus, adibito agli allenamenti per le venationes cioè i combattimenti con animali. In realtà Orazio cita anche il Ludus Aemilius, una caserma di gladiatori appartenuta ad un membro della gens Aemilia che successivamente fu trasformata in uno stabilimento termale (Balneus Polycleti).

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