Abbiamo più volte parlato di edifici simbolo dell’antica Roma e oggi vi parleremo di un altro luogo iconico dell’antica Roma, le Terme di Diocleziano, l’impianto termale più grande dell’antica Roma.
La zona scelta dall’imperatore Massimiano per realizzare le nuove terme fu Regione VI Augustea, collocata tra il colle Viminale e il Castro Pretorio. Questo luogo sorse su un’altura pianeggiante dove originariamente sorgeva un quartiere composto da insulae ed edifici privati, che furono smantellati sconvolgendo anche parte della viabilità preesistente.
Le Terme di Diocleziano furono costruite per servire i popolosi quartieri del Quirinale, Viminale ed Esquilino; qui infatti vi si sviluppò una gigantesca area rettangolare di 376 X 361 metri di cui Il solo frigidario occupava un’area di m. 105×45.
Le Terme di Diocleziano potevano contenere più di tremila bagnanti contemporaneamente, praticamente il doppio delle Terme di Caracalla. L’estensione delle Terme di Diocleziano era infatti di circa 130.000 mq. di superficie, di cui circa un quarto era occupato dal solo reparto termale caratterizzato dai tre principali ambienti a differente temperatura: calidarium, tepidarium e frigidarium, alimentati da una diramazione dell’acquedotto dell’Aqua Marcia.
Il complesso delle Terme di Diocleziano era caratterizzato dalla tipica disposizione di stampo imperiale, cioè un poderoso recinto esterno con fabbriche rotonde ai lati, in cui si inserivano emicicli sui due lati più corti. L’accesso principale era collocato in corrispondenza di una grande piscina per nuotatori (il frigidarium), mentre sul lato opposto si apriva un’immensa esedra (il theatrum) caratterizzata dalle classiche gradinate da cui gli spettatori assistevano a spettacoli, gare canore e giochi ginnici.
L’intero complesso delle Terme di Diocleziano era delimitato da un’alta parete adorna di edicole a colonne a festoncini di grande effetto decorativo, a cui si aggiungevano profonde nicchie che si aprivano sui lati lunghi, riccamente adorne di gruppi statuari e di fontane, che caratterizzavano buona parte del complesso termale.
La costruzione di questa imponente struttura fu iniziata nel 298 d. C. e fu completata tra il maggio 305 ed il luglio 306. il nucleo centrale dell’impianto termale era circondato da una corte con esedre circondate da sontuosi ambienti adibiti per le frizioni e la profumeria, ma anche come palestra o ginnasio, secondo la tradizione greca per la ginnastica. In questi luoghi si poteva assistere anche a conferenze e a giochi ginnici che si svolgevano generalmente all’interno delle esedre e nelle palestre.
Non mancavano affollati locali di ritrovo dove poeti alle prime armi cercavano fama nelle Terme di Diocleziano intrattenendo il pubblico con i loro ultimi versi. A questi luoghi decisamente caotici c’erano anche luoghi più tranquilli come biblioteche e pinacoteche, sale per audizioni di musica, xysti e ambulationes, dove il pubblico affluiva dopo il bagno freddo, tiepido o caldo, divenuto una così piacevole necessità di vita. Il tutto si svolgeva in questi ambienti fastosi e raffinati dove tutto viveva in una perfetta sinergia tra la funzionalità tecnica degli impianti e lo sfarzo delle decorazioni musive e architettoniche.
Ci sono anche illustri testimonianze di scrittori latini, come quelle di Plinio il Giovane e Luciano, che ci riportano un frammento di questa vita nelle Terme di Diocleziano, dove la civiltà dell’antica Roma metteva in pratica il fondamento chiave della dottrina galenica, la sanità del corpo e della mente egualmente e nobilmente esercitati, allietati dal particolare ambiente. Mens sana in corpore sano.
Gli impianti termali dell’antica Roma erano costruiti dagli imperatori non solo per aumentare la loro popolarità, ma anche per lasciare il loro nome ai posteri e fosse tramandato lo splendore della loro epoca e la loro generosità verso il popolo romano, che a loro volta amava frequentare le terme non solo per le pratiche legate alla cura del corpo, ma anche per partecipare alla fervida vita cittadina di cui una parte non indifferente si svolgeva per l’appunto nelle Terme pubbliche. Passeggiando nei portici si poteva venire a conoscenza delle ultime notizie da Roma e dall’Impero, oppure i commenti dell’ultimo processo caratterizzato da grandi orazioni di famosi avvocati.
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