Qualche settimana fa vi abbiamo proposto una passeggiata a Villa Torlonia, il gioiello architettonico orgoglio del quartiere di Via Nomentana. Oggi proseguiamo con la visita virtuale della villa, per iniziare a scoprire le tante strutture che Villa Torlonia contiene, e delle quali si è arricchita nel corso degli ultimi due secoli. Oggi vi parlerò del Casino Nobile di Villa Torlonia.
Il Casino Nobile di Villa Torlonia è un eccellente esempio di architettura neoclassica. Costruito dal noto architetto Valadier tra il 1802 e il 1806, il casino fu usato dal principe Alessandro Torlonia, nel corso dei fastosi eventi mondani organizzati nella Villa, come dipendenza del Palazzo principale. La sistemazione attuale fu tuttavia realizzata più tardi e si deve attribuire a Giovan Battista Caretti, che decise di farla somigliare più ad un tempio classico.
Per rendere l’edificio ancora più maestoso, all’originaria facciata in direzione di via Nomentana, ideata da Valadier, fu quindi addossato un maestoso pronao con loggia monumentale sovrastante chiusa da un frontone triangolare, mentre le due piccole ali porticate progettate da Valadier furono sostituite da due portici con colonne doriche a cingere i fianchi est ed ovest del Palazzo, formando delle sporgenze semicircolari ai quattro angoli. Il tutto per rendere ben visibile il Palazzo a chi arrivava anche da fuori città. Questa severa e imponente monumentalità dell’edificio veniva introdotta da un’ampia cordonata d’accesso scandita un tempo da colossali statue antiche.
Gli interni del Casino Nobile di Villa Torlonia sono opera ancora una volta di Giovan Battista Caretti, decorazioni che donano un senso del tutto nuovo alla spazialità degli ambienti. Essi erano sfarzosamente decorati e si possono ancora ammirare splendide sale, come il grande Salone delle Feste o la bellissima Sala Egizia.
Il Casino Nobile di Villa Torlonia si divide in tre piani; Il piano terra ed il piano nobile che servivano per funzioni di alta rappresentanza e per ospitare i nobili nei ricevimenti (da cui il nome di Casino Nobile), mentre il seminterrato e il secondo piano erano lasciati alla servitù. Le sale sono completamente decorate in stili e motivi di volta in volta diversi, perfettamente in linea con quel gusto della citazione che caratterizza tutta la villa.
Tra gli ambienti più suggestivi e caratteristici del piano nobile non possiamo non citare la Sala da ballo, arricchita da eleganti decorazioni a stucco e bassorilievi a gesso realizzati dal Canova. Inoltre, la sala è illuminata da un’unica grande finestra semicircolare la cui luce si rifletteva sulle altre pareti della sala, rivestite di specchi in modo da moltiplicare artificialmente le fonti di luce e per dare l’illusione di uno spazio più ampio. La sala da ballo fu anche protagonista del ricevimento del Mahatma Gandhi nel 1930, e fu anche utilizzata successivamente per proiezioni cinematografiche private.
Fu proprio nel Casino Nobile di villa Torlonia che abitò Benito Mussolini. Sotto alla struttura, oltre ai bunker, è riemersa una finta tomba etrusca, costruita probabilmente dal Caretti. Sappiamo inoltre che Mussolini dormiva nella stanza del principe sita al primo piano con attiguo studio, mentre quella della moglie Rachele Guidi era la stanza opposta a quella del Duce. I figli di Mussolini ed il personale dimoravano al terzo piano. I luoghi di ritrovo della famiglia erano spesso i salottini al piano terra che venivano usati sia per le attività di studio ma anche per ricevere gli ospiti. Sappiamo inoltre che raramente Mussolini ospitava gente di fama dato che il duce desiderava una certa riservatezza ed intimità entro la propria abitazione. Infine, le cucine erano site nel seminterrato che furono ammodernate da donna Rachele, mentre il lavatoio e gli altri servizi erano posti nel sottotetto.
Il seminterrato ed il secondo piano erano dedicati ai servizi e agli alloggi della servitù. Dal seminterrato inoltre, si poteva passare al Casino dei Principi (di cui vi parleremo presto), attraverso una galleria sotterranea (ancor oggi presente), che permetteva anche di accedere a diversi ambienti, come a un secondo rifugio fatto sistemare da Mussolini all’interno dell’edificio di sua residenza, un bunker costruito successivamente per maggiori garanzie di sicurezza, ed infine ad una sala ipogea in stile simil-“tomba etrusca” decorata ancora una volta da Giovan Battista Caretti.
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