Abbiamo già parlato della storia e delle opere d’arte presenti nelle sale del Castello Orsini-Odescalchi di Bracciano, ma oggi vi parleremo di una delle più note leggende legate a questo maniero. La storia di Isabella de Medici e dei suoi presunti adulteri, fino alla sua tragica morte avvenuta forse per mano del suo stesso marito, Paolo Giordano Orsini.
La storia può cominciare proprio dalla stanza di Isabella de Medici, detta per l’appunto Sala d’Isabella o Sala Rossa, probabilmente per il colore degli arazzi che originariamente ne ornavano le pareti e che è l’ultima del primo piano nobile. La sala è sontuosamente decorata con putti che sostengono festoni, probabilmente attribuibili alla scuola di Antoniazzo Romano, e si attribuisce tradizionalmente all’appartamento della sposa di Paolo Giordano Orsini.
Si narra che Isabella de’ Medici, moglie di Paolo Giordano Orsini, lo tradisse frequentemente con numerosi giovani e una volta terminato l’amplesso, se ne sbarazzava facendoli precipitare in una botola posta sul pavimento. Il marito, quando scoprì il tradimento della bella sposa, si dice che la strangolò con un nastro, aiutato da un sicario.
Per cercare di decifrare questa storia e capire se si tratti di una leggenda o di fatti realmente accaduti possiamo partire da ciò che è tangibile, cioè le botole dove Isabella si sbarazzava dei suoi amanti. Esse non furono mai ritrovate quindi, almeno per questa parte della storia, si pensa sia solo una leggenda. Ciò che invece è perdurato per secoli è il presunto omicidio del marito cosi come il conclamato adulterio, tanto che ad infittire il mistero ci sono pervenuti dei carteggi tra Isabella ed il cugino del marito, che ci spingono a pensare che la donna avesse davvero relazioni extraconiugali.
Quello che oggi sappiamo è che Isabella morì il 16 luglio 1576 nella villa medicea di Cerreto Guidi, provata da una lunga malattia e da febbri intermittenti. C’è però una lunga tradizione letteraria e storiografica che ha attribuito la sua scomparsa prematura all’uccisione da parte del marito. La possibile causa dell’omicidio potrebbe essere stata il tradimento di Isabella con Troilo Orsini, per altri l’innamoramento del marito per Vittoria Accoramboni e per altri ancora entrambe le cose.
Quello che si sa è che la storia dell’omicidio della Medici ebbe un grande eco in tutta Europa, dipingendo spesso Isabella de Medici come incarnazione dell’ambiguità e del male, vittima e carnefice, innocente e perversa. Il ritratto della donna verrà poi caricato di altri particolari sempre più negativi, come una presunta relazione incestuosa tra Cosimo e la figlia, il tutto per consacrare e legittimare l’assassinio di Isabella per mano del marito.
Gli studi hanno invece evidenziato come tale versione della storia oggi non sia più proponibile. Questo perché è emersa una copiosa corrispondenza che attesta il solido legame matrimoniale e la sua lunga malattia, causa della morte, ma soprattutto perché la precedente versione non si fonda su alcuna testimonianza attendibile e verificabile, e le presunte lettere di Isabella all’amante Troilo, prese come prova del tradimento, firmate schiava in perpetuo, non reggono al confronto calligrafico.
Si palesa sempre di più l’idea che la pessima immagine tramandata di Isabella e del suo consorte, sia stata costruita e diffusa da cronache antimedicee, libelli calunniosi opera di fuoriusciti fiorentini e carteggi diplomatici diffuse da potenze ostili al pontefice e al Granducato, insomma tutte con finalità di matrice politica. La falsa immagine di Isabella de’ Medici, così come per tante altre donne di potere del Rinascimento italiano, venne presumibilmente realizzata per screditare regnanti scomodi alimentando malumori e insofferenze. Anche allora giravano le fake news e l’informazione manipolata degli oppositori.
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