Oggi facciamo insieme una passeggiata lungo la storica Via Merulana, partendo dall’estremità di Santa Maria Maggiore, per arrivare a San Giovanni in Laterano. Ed abbiamo utilizzato l’app Wikilok, normalmente utilizzata per percorsi di trekking, per arricchire la nostra passeggiata e il nostro articolo anche con elementi visuali e interattivi.

Vi proponiamo anche subito il tracciato del nostro itinerario, che si sarebbe piaciuto se si fosse potuto pubblicare un po’ più zoommato, invece Wikiloc ce lo permette solo così – vi suggeriamo di zoomare per vedere in dettaglio tutto, inclusi gli edifici della nostra passaggiata per Via Merulana.

Durante la nostra passeggiata faremo attenzione a tanti dettagli, inclusi quelli che a volte possono sfuggire. Come per esempio il bellissimo mosaico di ispirazione romana, ma di fattura moderna, che impreziosisce la porta di accesso del piccolo Hotel Amalfi su Via Merulana.

Proprio di fronte troviamo la Chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori – Santuario Madonna del Perpetuo Soccorso, sul lato destro di Via Merulana. Piccola chiesa in stile gotico con altari marmorei, che vale la pena di visitare. La piccola traversa a fianco della chiesa è la Via di San Vito, in fondo alla quale è possibile vedere l’Arco di Gallieno, parte della vecchia Porta Esquilina e dell’area archeologica della Cripta di San Vito, di cui abbiamo parlato in questo articolo del nostro blog.

Guardatevi attorno, alzate lo sguardo, non sono solo le attrazioni famose ad arricchire la vostra esperienza, ma anche i dettagli degli edifici “comuni”. Ecco ad esempio il portone di ingresso, e soprattutto il balcone del primo piano arricchito da statue, che trovate sul lato sinistro di Via Merulana, poco prima dell’incrocio con Via allo Statuto e di Palazzo Brancaccio.

Il primo incontro con Palazzo Brancaccio si ha all’incrocio di Largo Brancaccio, primo semaforo che incontrate su Via Merulana, sempre seguendo il nostro itinerario da Santa Maria Maggiore. Palazzo Brancaccio è stato costruito tra il 1886 e il 1012, commissionato dalla Principessa Brancaccio Mary Elisabeth Field, e copra un’area vasta, anche in sovrapposizione con i vicini giardini di Colle Oppio.

Palazzo Brancaccio ospita una sezione museale, un’area residenziale, e una sezione adibita ad eventi, ricevimenti e manifestazioni culturali. I preziosi interni sono arredati in stile barocco, con enormi lampadari di cristallo. Da Largo Brancaccio, lasciando la Via Merulana e andando a sinistra su Via allo Statuto, si arriva facilmente a Piazza Vittorio Emanuele. Dall’incrocio si Largo Brancaccio si vede lo spazio verde dei Giardini di Piazza Vittorio.

Proseguendo lungo la Via Merulana sul lato destro, costeggiando le mura di Palazzo Brancaccio, si incontra un altro degli accessi al Palazzo, impreziosito da colonne e sculture. Questo è l’accesso dedicato agli spazi museali, ma anche accesso per area residenti, e nella stagione estiva anche per eventi culturali nella parte alta del giardino interno di Palazzo Brancaccio. Scendendo ancora sul lato destro di Via Merulana, incontriamo un altro degli accessi a Palazzo Brancaccio, quello dedicato all’area residenziale.

Nei piccoli giardinetti in prossimità dello slargo di Via Merulana all’altezza del Teatro Brancaccio (Largo Leopardi), troviamo una perla dell’archeologia dell’Esquilino, l’Auditorium di Mecenate. La costruzione è sotterranea, scoperta durante scavi del 1874, e per la disposizione dell’abside interno con una scalinata, inizialmente si pensò fosse un auditorium, da qui il nome. La proprietà è sicuramente attribuibile a Mecenate, dato che possedeva l’intera area dei cosiddetti Horti di Mecenate; di  conseguenza la costruzione risale alla fine del I secolo a.C. Si può visitare l’Auditorium di Mecenate solo tramite prenotazioni con la Sovraintendenza dei Beni Culturali.

All’altezza di Largo Leopardi incontriamo uno dei diversi “nasoni” fontanelle che popolano la Via Merulana. Non ve li segnaleremo tutti, ma a questa fontanella, anche per la posizione strategica tra l’Auditorium di Mecenate e Palazzo Brancaccio, abbiamo deciso di fare una foto!

Il Teatro Brancaccio è un teatro storico romano, molto elegante all’interno con una con galleria a ferro di cavallo, è di fatto parte del complesso di Palazzo Brancaccio. Un calendario attivo che propone spettacoli teatrali, di danza e concerti. Percorrendo la Via Mecenate che costeggia il teatro si arriva a due dei principali ingressi del parco di Colle Oppio.

Guardatevi attorno, alzate la testa. Anche un edificio “normale” come quello che fronteggia il Teatro Brancaccio e l’Auditorium di Mecenate, occupato oggi da uffici ministeriali, può regalare piccole sorprese, come questo scudo araldico papale incastonato nello spigolo dell’edificio, o il balcone di un edificio residenziale sullo stesso lato del Teatro Brancaccio, di fattura moderna ma ugualmente interessante. Dall’angolo di Via Giusti con Via Merulana è possibile vedere i giardini di Piazza Vittorio, Questa è la scorciatoia pià rapida per raggiungere la metro da Via Merulana, insieme a Via Machiavelli.

Occhi in alto, non perdetevi i dettagli nascosti, come questo altaretto votivo (nome tecnico “edicola sacra“) che fa angolo tra Via Merulana e Via Buonarroti. Solo nel centro a Roma ci sono 522 edicole sacre, e qui sulla Via Merulana ne incontreremo addirittura 5. In realtà ce n’era un’altra all’inizio del nostro percorso, all’altezza del mosaico dell’Hotel Amalfi, ma abbiamo dimenticato di fotografarla. Non mancheremo le successive edicole sacre.

“Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” è un romanzo poliziesco ambientato proprio a Via Merulana negli anni del regime fascista, scritto dall’autore Carlo Emilio Gadda e pubblicato nel 1946. Il romanzo, anche se è stato scritto a Firenze, ha alla base della narrativa e degli eventi un appartamento ubicato nell’edificio di Via Merulana 219, dove oggi troviamo una targa celebrativa. La Via Merulana raccontata da Gadda è riepilogata in un pannello descrittivo che trovate all’angolo tra Via Merulana e Via Machiavelli.

Proseguendo la nostra passeggiata lungo Via Merulana, alla traversa successiva al semaforo e incrocio di Via Machiavelli, possiamo scorgere la vicina Piazza Dante, con l’edificio di recente restauro che storicamente ospitava la Cassa di Risparmio Postale e che, da una decina di anni, ospita la direzione dei servizi di sicurezza di Stato.

L’Istituto delle Figlie di Sant’Anna, struttura privata di natura religiosa, occupa uno splendido edificio di Via Merulana, che include una chiesa con una splendida facciata con gruppi scultorei di marmo e un rosone centrale, oltre ad un’ingresso all’area residenziale con una tettoia in stile liberty. Integrata alla struttura dell’Istituto delle Figlie di Sant’Anna, troviamo un’altra delle edicole sacre che arricchiscono la Via Merulana. Questa è dedicata alla Vergine della Valle, a cui le Figlie di Sant’Anna sono particolarmente devote.

Dalla Via Merulana, in fondo alla semi-pedonale Via Pasquale Villari, è possibile scorgere i resti del Tempio di Iside, complesso dedicato alla divinità egizia e risalente al I secolo a.C, oggi visibile da Piazza Iside. Il Tempio di Iside in origine era lungo circa 250 metri, ma fu abbandonato verso la fine del IV secolo a.C. con la consacrazione del Cristianesimo, e nel tempo depredato di tutti i materiali preziosi.

Palazzo Merulana, di recente restauro, ospita una fondazione museale privata con una incredibile collezione di arte italiana moderna e contemporanea del XX secolo disposta sui 4 piani dell’edificio, che include anche una splendida terrazza e una caffetteria a pian terreno con un bellissimo giardino interno.

L’incrocio di Via Merulana con Via Labicana (verso il Colosseo) e Viale Manzoni (verso San Lorenzo) è un punto di referenza fondamentale sia per orientarsi venendo dal Colosseo, sia per le fermate dei principali bus e tram che connettono la Via Merulana con il resto della città. Dall’incrocio si scorgono immediatamente le fermate di bus e tram in entrambe le direzioni.

Subito dopo l’incrocio di Via Labicana / Viale Manzoni, proseguendo verso San Giovanni, troviamo altre due imponenti strutture religiose. La prima, sul lato destro di Via Merulana, è la Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro al Laterano. Costruita intorno al IV secolo d.C. e più volte restaurata, la Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro al Laterano è stata integralmente riedificata nel XVIII secolo. Preziosi gli interni, che includono un pulpito in legno, e un crocifisso realizzato da Guido Reni. Subito a fianco della Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro al Laterano, lungo le mura che ci accompagnano fino a San Giovanni, troviamo un’altra edicola sacra, questa dedicata alla Madonna del Carmelo, ma che abbiamo dimenticato di fotografare.

Dal lato opposto di Via Merulana rispetto alla Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro al Laterano troviamo la Basilica di S. Antonio in Laterano, che in realtà è parte di un più grande complesso religioso che include l’Auditorium Antonianum (accesso da Viale Manzoni), il Colleggio Internazionale Sant’Antonio, parte dell’Università Pontificia, e la residenza universitaria Convitto Lateranense. Costruita verso la fine dell’800, la Basilica di S. Antonio in Laterano presenta all’interno dei meravigliosi dipinti.

A partire da questo punto di Via Merulana e continuando a scendere verso San Giovanni troveremo molti resti delle antiche mura che delimitavano la Via Merulana prima dei lavori di riurbanizzazione di fine ‘800. O delle porte decisamente nelle, come quella di uno dei condomini che abbiamo fotografato su Via Merulana. Non sono le Mura Serviane, che pure passavano a poca distanza dalla Via Merulana e sono ancora visibili in vari luoghi dell’Esquilino, e non sono le Mura Aureliane, che si incontreranno solo più a sud, oltre San Giovanni. Le antiche mura visibili su Via Merulana, soprattutto nell’ultimo tratto verso San Giovanni, sono comunque parte delle antiche mura che costeggiavano l’area fino ai lavori di ri-urbanizzazione dell’Esquilino nel XVIII secolo.

Risalendo ancora tenendo alla destra le mura che ci accompagnano fino a San Giovanni, troviamo un’altra edicola sacra, dedicata alla Madonna del Divino Amore. Tra le cose che colpiscono la nostra curiosità ci sono anche resti meno antichi e meno imponenti di quelli che incontriamo ovunque a Roma, ma non per questo meno interessanti. Come una antica porta che, grazie alla struttura mista in legno e metallo di elegante fattura, permette di guardare nel giardino interno, che è parte del complesso ospedaliero dell’Ospedale San Giovanni.

Siamo arrivati a Piazza S. Giovanni in Laterano, punto di arrivo della nostra passeggiata su Via Merulana, ma non per questo fine delle nostre esplorazioni. In realtà, come vedremo dalle foto successive, questo non è l’accesso principale della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano, che si trova dall’altro lato del complesso religioso. Ma andiamoci per gradi, seguiteci nelle prossime esplorazioni, fatte tutte dal punto centrale, quello occupato dall’Obelisco Lateranense.

L’Obelisco Lateranense è uno dei diversi obelischi originali saccheggiati in Egitto dall’Impero Romano. Alto 33 metri, arriva a superare i 45 metri con la base e la croce installata sulla punta. Di fatto è il più alto obelisco egizio al mondo ad oggi intatto ed eretto, e l’obelisco più antico di Roma. L’obelisco fu fatto realizzare dal faraone Tutmosis III nel XV sec a.C. per il Tempio di Amon-ra a Tebe, e fu portato a Roma dall’imperatore Costanzo II nel 357 d.C. Inizialmente posizionato all’interno del Circo Massimo, fu ritrovato in tre pezzi alla fine del 1500 e restaurato da Papa Sisto V che lo posizionerà nell’attuale ubicazione di Piazza San Giovanni in Laterano. Se siete interessati alla storia degli obelischi di Roma, date un’occhiata a questo articolo che abbiamo pubblicato sul nostro blog un paio di anni fa.

Dal nostro punto di osservazione all’Obelisco Lateranense scorgiamo a sinistra l’edificio che ospita la Scala Santa, che fronteggia l’ingresso principale della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano. Secondo la tradizione cristiana, è la Scala Santa è quella che utilizzò da Gesù per andare a giudizio da Ponzio Pilato. Guardando indietro verso la Via Merulana e puntando i nostri occhi in alto, scopriamo invece alcuni resti dell’Acquedotto Neroniano, incastonati tra edifici abitativi, all’altezza del civico Piazza San Giovanni in Laterano 66. Alla sinistra della struttura con i resti dell’Acquedotto Neroniano una strada secondaria dritta e in discesa, Via di San Giovanni in Laterano, porta direttamente al Colosseo, visibile in fondo alla strada e nella nostra foto. Una comodissima scorciatoia per l’Anfiteatro Flavio, molto più pratica che non arrivarci da San Giovanni con la metro, cambiando anche linea a Termini.

Sempre dal nostro punto di osservazione dell’Obelisco Lateranense di Piazza San Giovanni in Laterano scorgiamo tre principali strutture che dominano la piazza. Sono strutture separate, ma fanno tutte parte del complesso della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano. Dando le spalle all’obelisco, sul lato sinistro, troviamo l’edificio che ospita la Curia Diocesi di Roma. Al suo interno, lo splendido Palazzo Apostolico Lateranense, antica sede papale dal IV al XIV secolo, ricostruita nel 1500 e oggi convertito in museo.

L’edificio che domina la Piazza Di San Giovanni in Laterano è una parte del complesso della Basilica Papale, per la precisione la Loggia Delle Benedizioni, dalla facciata arricchita da diversi gruppi marmorei, e da una cancellata in metallo di fattura elegante. Contiguo alla Loggia delle Benedizioni, ma sul lato destro della piazza, è visibile la struttura che ospita il Battistero Lateranense, modello a cui sono ispirati tutti i battisteri cristiani realizzati nel medioevo. Il Battistero Lateranense, di forma ottagonale e con copertura a cupola, fu edificato nel V secolo a.C., e restaurato in varie occasioni durante il medioevo, con interventi di arricchimento che vanno dalle colonne agli affreschi, che rappresentano episodi della vita di Costantino.

E’ stata proprio una bella passeggiata, per nulla stancante. Quasi tutta in leggera e costante discesa da Santa Maria Maggiore fino all’incrocio di Via Labicana, poi leggermente in salita per l’ultimo tratto fino a San Giovanni in Laterano, ma nulla di proibitivo come scalare il Gianicolo o l’Aventino. Ci auguriamo che questo nuovo formato di itinerario con mappa interattiva su Wikiloc vi sia piaciuto, fateci sapere sulle reti sociali se volete che ne realizziamo altri. Ci trovate come al solito su Facebook e Instagram.

Una passeggiata piacevole che è percorribile senza fretta in poco più di una mezz’oretta, ma che diventa un’ora o più se vi fermate ad ammirare e fotografare i dettagli, e che naturalmente può estendersi ad ore e ore se non addirittura giornate intere, nel caso vogliate visitare una per una tutte le meraviglie che abbiamo incontrato sul nostro percorso. La presenza su tutta Via Merulana di tentazioni gastronomiche dagli innumerevoli bar, caffetterie, ristoranti, osterie, gelaterie e pasticcerie storiche, negozi di pizza e di street food take-away dalle diverse origini etniche, classico dell’Esquilino, non fa altro che invitare a trattenersi di più in zona. Così come i giardini di Piazza Vittorio o il Parco di Colle Oppio invitano a pause rilassanti nel verde, per sfuggire al traffico di Via Merulana e della città.

Se oltre alla Via Merulana avete voglia di scoprire a fondo il quartiere dell’Esquilino, potete contare su RomaGuideTour e i nostri tour/esperienze di arte cibo e artigianato all’Esquilino. Se invece siete interessati a visite guidate e tour personalizzati a Roma e provincia, sia privati che per gruppi, non vi resta che contattarmi per info e prenotazioni.